Home » Tecnologie e ambienti di apprendimento » Il progetto Aladin

Il progetto Aladin

Pubblicato il: 17/11/2011 20:03:01 - e


La formazione degli insegnanti attraverso un approccio informale: il progetto Aladin. Una esperienza presentata al 2° convegno di Education 2.0.
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

L’IDEA CHIAVE

Il progetto Aladin (ALto ADige Instructional Network) è stato pensato per supportare i docenti altoatesini dei tre ordini della scuola dell’obbligo nella scoperta dell’universo Web 2.0, attraverso azioni sperimentali che favorissero un avvicinamento graduale e autonomo ad esso. L’obiettivo è stato perseguito promuovendo processi di apprendimento informale all’interno di comunità di pratica di insegnanti. L’idea chiave di Aladin è stata quella di creare momenti di ricerca-azione che conducessero alla definizione e alla sperimentazione di approcci pedagogici basati sulle risorse 2.0. I processi di ricerca-azione sono stati promossi attraverso l’ideazione e la condivisione di progetti facilmente integrabili nei normali percorsi curricolari. Allo scopo, l’indicazione data ai docenti è stata quella di pensare ad attività focalizzate sulla didattica disciplinare, da sviluppare in un periodo limitato di tempo. Avendo come obiettivo finale la diffusione di un’innovazione didattica centrata sull’uso delle risorse 2.0 e quindi sul protagonismo di tutti gli attori del processo educativo (docenti e studenti), si è pensato che anche l’azione formativa dei docenti dovesse basarsi sugli stessi principi. Si è quindi scartata l’idea di un percorso formativo formale (il classico corso), gestito in maniera direttiva, basato su tempistiche, contenuti e attività predefiniti, per propendere invece su un approccio di tipo informale, che permettesse di condurre un’azione personalizzata e sufficientemente flessibile da poter essere adattata alle diverse caratteristiche ed esigenze dei destinatari, sulla base sia del livello di expertise riguardo l’uso didattico delle ICT, sia dei diversi interessi espressi sulle specifiche tecnologie 2.0. Tale flessibilità ha consentito anche di poter adattare Aladin alle diverse e non prevedibili esigenze che fossero subentrate nelle fasi più avanzate del progetto, con la possibilità di diversificare conseguentemente i percorsi formativi proposti. Il progetto si è dunque articolato in due distinte azioni formative: Aladin 2.0 (azione “di base”) e Aladin 2.1 (azione “avanzata”).

La prima azione, Aladin 2.0, è stata finalizzata a un primo contatto con l’uso didattico del Web 2.0 attraverso un percorso articolato in tre momenti chiave:
• familiarizzazione con le risorse tecnologiche scelte per un primo avvicinamento al mondo Web 2.0;
• progettazione di semplici attività didattiche supportate dalle TIC;
• sperimentazione in classe delle attività didattiche progettare al punto precedente.

La seconda azione, Aladin 2.1, ha puntato a:
• allargare la comunità dei docenti aderenti ad Aladin, mettendo a regime le prassi definite durante Aladin 2.0 e riproponendole a chi non aveva avuto modo di esperirle nel corso del precedente anno;
• potenziare le competenze dei docenti che hanno partecipato ad Aladin 2.0, puntando a sviluppare quelle sulla valutazione degli impatti che le ICT possono avere sugli apprendimenti dei loro allievi;
• proporre ambiti specifici di sperimentazione didattica.

UN BILANCIO SULL’ESPERIENZA

Gli insegnanti di Aladin hanno complessivamente sviluppato, sperimentato e documentato 24 progetti. Quasi la metà dei progetti ha riguardato l’ambito scientifico, un terzo degli stessi quello umanistico, mentre per un quarto sul totale le tematiche affrontate erano multidisciplinari. In generale, lo strumento più utilizzato è stato quello per la costruzione delle mappe concettuali, a seguire gli ambienti per la creazione di test e quiz, il wiki e le risorse messe a disposizione dalla piattaforma Moodle. Gli studenti hanno apprezzato le attività proposte: affrontare un argomento disciplinare adottando un approccio differente e utilizzando una tecnologia in molti casi conosciuta solo al di fuori del contesto scolastico, ha reso più coinvolgente l’apprendimento dei contenuti proposti. L’adozione delle strategie didattiche più adeguate e la scelta di mezzi in grado di calamitare l’attenzione degli studenti, può infatti contribuire anche ad avvicinarli a contenuti più complessi o ad argomenti reputati meno interessanti. Gli insegnanti che hanno condotto una valutazione dell’impatto dell’uso di risorse di rete sugli apprendimenti degli studenti, hanno riscontrato che il lavoro condotto sulla realizzazione di prodotti condivisi facilita lo sviluppo di capacità trasversali come le competenze relazionali, di espressione e di problem solving. Capacità quindi non legate alla singola disciplina, ma ugualmente importanti e spendibili anche in altri contesti.

CONCLUSIONI

In Aladin si è tentato di diffondere fra i docenti l’abitudine e la forma mentale ad assumere il ruolo di protagonista della propria formazione, secondo un approccio informale. La risposta degli insegnanti è stata molto positiva dal lato qualitativo e modesta da quello quantitativo. L’esiguo ed intermittente livello di adesione rivela come i docenti non siano ancora pronti a entrare nell’ottica di una formazione giocata sull’informalità del proprio processo di apprendimento. In Aladin i docenti hanno percepito questo tipo di offerta formativa come qualcosa di facoltativo, da seguire solo occasionalmente, forse ancora troppo ancorati allo schema classico dei corsi in presenza, che sicuramente è in antitesi col modo di approcciare l’uso di tecnologie e metodologie legate al mondo 2.0. Assumendo questo atteggiamento, oltre a precludersi la possibilità di entrare nello spirito collaborativo di una comunità professionale, il docente può smarrire il significato complessivo di un’azione formativa il cui modello di apprendimento fa leva principalmente sul ruolo attivo del partecipante e sulle sue risorse personali. È quindi d’obbligo una riflessione: se negli eventi legati alla loro formazione i docenti hanno difficoltà a utilizzare le tecnologie per autogestire il proprio processo di apprendimento, risulta poi difficoltoso immaginare che siano in grado di proporre ai propri allievi attività di studio che facciano leva sulle potenzialità delle tecnologie 2.0.

LA PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA
Scarica il PDF.

ENGLISH ABSTRACT

The ALADIN (ALto ADige Instructional Network) project was conceived to support teachers in the discovery of the Web 2.0 by means of experimentation, encouraging a gradual, discerning and independent approach to this universe. The intention was to a) improve teachers’ knowledge of the pedagogical and educational use of Web 2.0 resources and tools; b) increase their skills in developing and trialling projects based on those same resources. Since the final goal was to propagate a new way of teaching centred on the use of Web 2.0 resources and hence on the equal importance of all the actors in the educational process (both teachers and students), also the teacher training programme has been based on these same principles. Thus we rejected the idea of a formal (classical) programme managed in top-down fashion and centred on set time schedules, contents and activities. The aim was pursued by promoting informal learning processes within the teachers’ community of practice, with the support of a group of local teachers who are expert in the educational use of technologies, and coordinated by two researchers from the ITD-CNR.

Manuela Repetto e Guglielmo Trentin

21 recommended

Rispondi

0 notes
666 views
bookmark icon

Rispondi